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La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme.”                                                                                                                                 Ezio Bosso

DIVERSAMENTE NOTEIl Progetto di Musica “Diversamente note” ha abbinato il gioco all’ascolto, all’espressione corporea, al canto, l’approccio alle “forme” di linguaggio musicale, alle nozioni di teoria musicale, l'apprendimento di semplicissime melodie con il flauto dolce. 

“Diversamente note”, dunque, per tirare fuori altre abilità dai bambini SPECIALI.
La risposta degli alunni di quarta è stata molto positiva: si sono divertiti a giocare, e nel contempo hanno memorizzato molto più velocemente le nozioni musicali di base.

 

 

 

 

 

 

RIFLESSIONI

flautisti
La musica è una disciplina artistico-espressiva che spesso occupa uno spazio marginale del curricolo, in quanto mancano le competenze di insegnanti e studenti, manca il tempo scuola necessario per occuparsi dei saperi caldi e ricchi di significati ed emozioni, manca la disponibilità al confronto dentro e fuori dalla scuola, tra docenti e studenti con formazione e competenze diverse.

L’ambito educativo da privilegiare a scuola non è solo insegnare “la” musica ma anche, e soprattutto, insegnare “con” la musica. Ciò presuppone l’acquisizione di un’ottica in grado di privilegiare la trasversalità dei saperi da un lato, e in grado di affrancarsi dal predominio della disciplina specialistica, destinata a pochi esperti, dall’altro.

Che l'esercizio musicale sviluppi il cervello nei bambini è ormai assodato. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che entrambi gli emisferi cerebrali sono stimolati dall'applicazione quotidiana alla pratica di uno strumento e, in generale, dall'ascolto consapevole della musica.

Suonare in inglese si dice to play, “giocare”. Anche in francese si usa jouer. L’idea della musica è in qualche modo affine, relativa, simile, all’idea del gioco, perlomeno lì dove “suonare” e “giocare” condividono lo stesso termine. Musica come strumento per sintonizzarsi con lo stato emotivo del bambino, favorendo la liberazione della sua espressività corporea. 

La mia determinazione e il mio entusiasmo sono stati, e sono tuttora incoraggiati dal vedere come si divertono i bambini nell’imparare e memorizzare argomenti in genere ostici e “noiosi” come il solfeggio.

E poi i bambini amano la musica. Fa stare bene, rilassa, scatena, aiuta a socializzare. Insomma, li rispetta. Per questo tutte le proposte di propedeutica musicale devono essere sempre le benvenute a scuola. Devono rispondere a canoni precisi. RISPETTARE IL BAMBINO e metterlo al centro. Non sono mancati punti di criticità, come il sovrapporsi di numerose attività e impegni da parte dei bambini che hanno dovuto barcamenarsi tra i vari progetti ed impegni extrascolastici.

Mancano spazi adeguati e un certo tipo di attrezzi per svolgere appieno attività di questo tipo.

Nonostante tutto, l’amore per la musica, la scuola e soprattutto per i bambini, mi consentono di superare ogni ostacolo.

                                                                                 ins. Cinzia Guida

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